serie a 80/81

Calcio

Seria A 80/81: tornano gli stranieri e abbondano le polemiche

La Serie A 1980-1981 aveva un solo, grande compito: avrebbe dovuto ripartire. Anche per questo è stata una delle edizioni più interessanti del campionato italiano, praticamente di sempre.

Disputata tra il 14 settembre 1980 e il 24 maggio 1981, si è conclusa con la vittoria della Juventus, che ha ottenuto il suo diciannovesimo titolo.

Questa stagione in particolare viene ricordata in maniera netta, chiara, irreversibile: fu stata particolarmente segnata dallo scandalo del Totonero avvenuto nell'estate precedente, che aveva portato all'esclusione dalla massima serie di squadre come Lazio e Milan e alla penalizzazione di altre squadre, rendendo più complicata la lotta per la salvezza.

Il regolamento aveva inoltre subito alcune modifiche, tra cui la possibilità di avere fino a cinque riserve in panchina, inclusi quattro giocatori di movimento e il secondo portiere.

Inoltre, era stata introdotta la classifica avulsa per risolvere i casi di arrivo a pari punti di almeno tre o più squadre, al posto del precedente criterio della differenza reti generale, mentre in caso di parità tra due squadre si sarebbe giocato uno spareggio

Com'è andata la stagione

La stagione è iniziata favorevole per la Roma, che ha presto preso il comando della classifica seguita dalla nuova Fiorentina e dall'Inter, distratta dal percorso in campo europeo. La Juventus ha avuto un inizio incerto ma è riuscita pian piano a risollevarsi. Nel prosieguo del campionato, il Napoli si è inserito nella lotta-scudetto, mentre la Fiorentina ha avuto una flessione dopo un avvio positivo, portando all'esonero dell'allenatore Paolo Carosi in favore di Giancarlo De Sisti

La fase di ritorno ha visto cambiamenti significativi al vertice, soprattutto a causa di scontri diretti tra le squadre di testa. La Juventus, la Roma e il Napoli si sono trovati a pari punti, e lo scontro diretto tra Juventus e Roma è diventato decisivo. La partita si è conclusa a reti inviolate, ma è stata segnata da un controverso gol annullato alla Roma per fuorigioco. Ricordate Turone? Ecco: questo ha acceso (in maniera fortissima) la rivalità tra le due squadre. E ci ritorneremo.

Alla fine, la Juventus si è laureata campione d'Italia, seguita dalla Roma e dall'Inter, che si sono qualificate per la Coppa UEFA. Il Napoli, nonostante il suo buon percorso, è stato escluso dalla competizione a causa di una sconfitta contro il Perugia, che nel corso della stagione aveva superato il dramma del terremoto irpino.

L'episodio: il gol di Turone

Ma perché è passato alla storia il gol di Turone, poi annullato? Al momento dello scontro diretto, la classifica recitava: Juventus prima con 39 punti, Roma seconda a 38.

Con le due squadre separate in classifica da una sola lunghezza, il match che si giocò al Comunale di Torino il 10 maggio 1981 poteva essere decisivo. Tanto più che i bianconeri ci arrivarono senza il loro attaccante principe, Roberto Bettega, squalificato per fatti riguardanti la partita Juventus-Perugia 2-1 del 22 marzo 1981.

L'8 maggio, 'Bobby-goal' fu squalificato per un mese dalla Commissione disciplinare a causa di frasi sospette pronunciate durante la partita Juventus-Perugia del 22 marzo 1981.

I giocatori del Perugia, impegnati nella lotta per evitare la retrocessione in Serie B, denunciarono il bianconero per aver detto loro: "Non capisco perché non ci fate segnare, tanto per voi il campionato è finito: siete in B".

La sfida tra Juventus e Roma, giocata al Comunale di Torino il 10 maggio 1981, si presentò cruciale per il titolo, con le due squadre separate da un solo punto in classifica. I tifosi romanisti, desiderosi di riportare lo Scudetto dopo 39 anni, partirono in massa, e l'incontro fu definito 'drammatico' dai media dell'epoca.

Il tecnico Trapattoni schierò la Juventus con una tattica difensiva, senza punte di ruolo. L'arbitro Bergamo dovette fare i conti con la tensione sul campo, con numerosi scontri e falli. Al 62', Furino della Juventus fu espulso per doppia ammonizione, lasciando la squadra in inferiorità numerica.

Il finale di gara fu emozionante, con la Juventus preoccupata e la Roma in cerca del goal vittoria. Tuttavia, al minuto 75, un gol di Turone fu annullato per fuorigioco da parte dell'arbitro e del guardalinee, suscitando proteste da parte dei romanisti.

La partita finì 0-0, mantenendo inalterato il distacco di un punto in classifica tra Juventus e Roma e rendendo necessarie le ultime due giornate per decretare il campione.

La sorpresa: il Bologna

Nel campionato di Serie A 1980-1981, nonostante i 5 punti di penalizzazione per lo scandalo delle scommesse, il Bologna si è classificato al settimo posto.

Allenata da Luigi Radice, la squadra ha avuto un buon inizio di stagione, annullando rapidamente la penalizzazione e mantenendosi a distanza di sicurezza dalle zone di retrocessione. Senza la penalizzazione, il Bologna avrebbe raggiunto il quinto posto in classifica.

In Coppa Italia, il Bologna ha ottenuto risultati ancora migliori. Prima dell'inizio del campionato, ha disputato il quinto girone di qualificazione, vincendolo grazie alla migliore differenza reti rispetto al Napoli, entrambe le squadre ferme a 7 punti.

Nei Quarti di finale, il Bologna ha superato la Lazio nel doppio confronto, ma è stata estromessa dal Torino in Semifinale.

Il capocannoniere: Pruzzo

Inarrestabile. E con un gran rimpianto: non essere stato convocato un anno più tardi per i Mondiali in Spagna, poi vinti da quell'Italia targata Bearzot.

Ma Roberto Pruzzo, 10 anni alla Roma, idolo totale di una formazione che pure riuscì a vincere, in quella stagione ebbe la prima, grande esplosione con quei colori, segnando 18 gol e vincendo il titolo di capocannoniere.

Tutto parte però nella stagione 1977-1978, l'attaccante subisce un leggero calo nella sua ormai celebre prolificità sulla sponda rossoblù di Genova, suscitando qualche dubbio tra gli operatori di mercato.

In quell'estate, Anzalone ne approfitta per farlo approdare a Roma. Pruzzo viene ceduto alla squadra capitolina per l'importante cifra di 3 miliardi di lire, più il giovane talento Bruno Conti, che passa al Genoa (per poi rientrare).

I primi anni romani di Pruzzo non sono particolarmente brillanti. La squadra lotta per evitare la retrocessione e l'attaccante viene coinvolto nel periodo di difficoltà generale.

Tuttavia, la situazione cambia radicalmente con l'arrivo dell'era Viola, segnando l'esplosione definitiva di Pruzzo in giallorosso.

Nella Roma, Pruzzo stabilisce numerosi record: vince tre titoli di capocannoniere nelle stagioni 1980-1981 (18 gol), 1981-1982 (15 gol) e 1985-1986 (19 gol). Contribuisce a conquistare quattro Coppe Italia (1980, 1981, 1984 e 1986) e lo storico scudetto nella stagione 1982-1983. Con 106 gol diventa il miglior realizzatore nella storia della società, record che verrà poi superato da Francesco Totti nel corso della stagione 2004-2005.