Calcio

Serie A 98/99: l'anno della clamorosa rimonta del Milan

Dopo la delusione del Mondiale francese, l'Italia decise che no, non era più possibile dar seguito alla dietrologia. Per la Serie A 1998-1999 venne dunque introdotta una novità che avrebbe rivoluzionato il mondo arbitrale.

Ecco: per i fischietti, rispetto alla stagione precedente caratterizzata da diverse controversie riguardo alle decisioni sul campo, la FIGC e la Lega Calcio avevano cercato di introdurre una novità mai sperimentata: il sorteggio integrale, proposto come alternativa al sistema precedente di assegnazione degli arbitri.

L'idea di questo nuovo approccio, teoricamente finalizzato a garantire una maggiore imparzialità, venne applicata in modo graduale. Questo tentativo, nonostante le riserve espresse dalla CAN, l'organo preposto alla valutazione degli arbitri, non ebbe avuto il successo sperato. Anzi, aumentò le polemiche. Di cui non ci libereremo mai.

Il campionato: vince il Milan

Il campionato di Serie A prese il via il 12 settembre. Le squadre favorite per la vittoria erano le solite: la Juventus, che era la campione uscente, e l'Inter. Era già forte l'aspettativa di una rivalità accesa, simile a quella della stagione precedente.

La Fiorentina, però, sorprese tutti inizialmente, grazie alle prestazioni di Batistuta, che segnò un record di 17 gol nelle prime 17 partite di campionato. La squadra si fece notare anche per una vittoria netta contro il Milan con un punteggio di 3-1: sembrava la volta buona, insomma.

La Juventus pareva però in grado di tenere testa alla Viola nella corsa al titolo, ma l'Inter iniziò a perdere terreno a causa dei primi problemi per Ronaldo, reduce da un Mondiale da protagonista e dalla delusione in finale.

Alla settima giornata, la Juventus prese il comando solitario sfruttando una sconfitta della Fiorentina contro il Parma, ma la vetta durò solo una settimana: un pareggio a Udine permise alla squadra viola di sorpassarli.

Peggio ancora, la Juve perse il suo giocatore chiave, Del Piero, a causa di un grave infortunio che lo tenne fuori per il resto della stagione. Di conseguenza, a fine novembre, la corsa scudetto era già finita. Nelle settimane successive, la Lazio si fece avanti, Nesta e Vieri al rientro.

La Lazio sconfisse sia la Fiorentina che l'Inter, posizionandosi a due passi dal primo posto con il Parma. Nel frattempo, il Milan di Zaccheroni stava guadagnando slancio. Alla fine del girone di andata, sopra le altre c'era la Fiorentina, seguita dalla Lazio e dal Parma.

Nel girone di ritorno, la Lazio iniziò a guadagnare terreno e si ritrovò a lottare per il titolo. Pure qui: furono le incertezze, a essere decisive. Alcune sconfitte biancocelesti permisero così al Milan di avvicinarsi alla vetta. Nelle ultime giornate, sia la Lazio che il Milan si trovarono a tu per tu con la vetta, occupata dai viola.

Poi la curva decisiva, nel penultimo turno: il Milan superò facilmente l'Empoli, la Lazio ottenne solo un pareggio a Firenze, consentendo ai rossoneri di superarla in classifica.

Nell'ultima giornata, la Lazio vinse contro il Parma, ma il Milan ottenne anch'esso una vittoria importante contro il Perugia. Quest'ultima vittoria permise ai rossoneri di conquistare uno dei titoli di Serie A più inaspettati della sua storia.

Il capocannoniere: Marcio Amoroso

Insospettabile. E fortissimo. Marcio Amoroso vince il titolo di capocannoniere in quella stagione, con l'Udinese terza e per questo sorpresa dell'intera annata.

Un attaccante brasiliano dallo stile tipicamente intriso di creatività e dotato di un dribbling straordinariamente stretto, Amoroso. Il suo periodo di massimo splendore si manifesta proprio durante la permanenza nel club bianconero guidato da Zaccheroni.

In questa fase, è parte di un tridente offensivo unico, insieme a Bierhoff e Poggi. Nel campionato 1998-99, quando il tedesco e Zac vanno via, è lui a guidare la classifica dei cannonieri, dimostrando una spiccata abilità nel trovare il gol. In qualsiasi modo.

Nell'estate successiva si trasferisce al Parma, ma una grave lesione al tendine d'Achille lo costringe a un lungo periodo di assenza dai campi da gioco. Questo infortunio lo porterà a saltare gran parte della sua prima stagione e anche nel corso della stagione successiva, non riesce a convincere appieno.

La sorpresa: l'Udinese

Prima dell'inizio della stagione 1998-99, Francesco Guidolin, che aveva appena concluso un eccellente percorso al Vicenza, dove aveva conquistato la Coppa Italia, ha preso il timone della squadra sostituendo Alberto Zaccheroni.

Durante il campionato, l'Udinese ha concluso al sesto posto, a pari merito con la Juventus. I risultati dei due spareggi, un pareggio 0-0 al Friuli e un pareggio 1-1 al Delle Alpi di Torino, hanno garantito all'Udinese la qualificazione alle competizioni europee.

A Udine, nonostante le prestigiose cessioni di Oliver Bierhoff e Thomas Helveg al Milan, la squadra ha continuato a mostrare un alto livello, rimanendo in lizza per il terzo posto fino alla penultima giornata, quando è stata sconfitta 1-2 dal Perugia al Friuli.

Le vendite di Bierhoff e Helveg hanno portato introiti significativi, mantenendo comunque l'Udinese tra le squadre di spicco nel campionato. La terza qualificazione consecutiva in Coppa UEFA è stata garantita, in parte grazie alle straordinarie prestazioni proprio di Marcio Amoroso.

Per il secondo anno consecutivo, è stato un attaccante bianconero a conquistare il titolo di capocannoniere del campionato, dopo che nella stagione precedente era stato Oliver Bierhoff a ricevere questo onore.