Calcio

La situazione finanziaria dell'Inter è davvero preoccupante?

Negli ultimi tempi si parla spesso delle difficoltà finanziarie che l'Inter sta riscontrando nel suo cammino. La capolista della Serie A, nonché ultima finalista della Champions League, proprio come una medaglia dalla doppia faccia, ottiene buoni risultati sul campo ma grosse difficoltà nella gestione finanziaria. Infatti, con un bilancio fortemente negativo, la squadra di Milano si trova in una posizione di incertezza economica. È difficile pensare che un club che ha vinto il titolo di campione d'Italia per 19 volte e che negli ultimi anni ha conquistato cinque trofei, lotti per "arrivare a fine mese".

Qual'è il problema?

Dall'analisi del bilancio dell'Inter, al 30 giugno 2023, si è evidenziata una perdita consolidata netta 85 milioni di euro e per la continuità aziendale sono state fondamentali le cessioni della scorsa estate di Brozovic e Onana. Questo dato, però, potrebbe migliorare nella prossima stagione perché sia Ausilio che Marotta, i due veri protagonisti dell'Inter in questa storia, stanno perseguendo una politica di riduzione dei costi ormai da diversi anni (vedi i vari Thuram, Calhanoglu o Onana parametri zero).

Non solo

Oltre alla perdita consolidata netta, nel bilancio si può evincere che il debito complessivo è pari a 807 milioni di euro, in calo di circa 73 milioni rispetto agli 881,1 milioni dell'anno precedente, ma comunque elevato.

Diversi debiti

Ci sono diverse tipologie di debiti, dai debiti tributari ai debiti verso fornitori, passando da quelli verso altre squadre di calcio. Questi debiti non generano "troppa ansia" perché si ripagano con l'attività ordinaria della società e con i crediti. I debiti "pericolosi" sono quelli finanziari cioè quelli che la società si impegna a sostenere nei confronti di banche e privati. Ed è qui che si fa complicata la questione perché subentra il costo del debito, che altro non è che l'interesse generato dal debito stesso.

I debiti verso fornitori pari a 69,2 milioni fanno riferimento principalmente a debiti verso Agenti FIFA e verso Comune di Milano. I debiti tributari, pari a 66,8 milioni, sono in particolare legati a debiti per Irpef per lavoratori dipendenti, tesserati e autonomi. Tra gli altri debiti, 20,8 milioni sono legati a premi maturati verso tesserati e dipendenti per gli obiettivi raggiunti nel 2022/23 e che saranno versati nel corso del 2023/24.

C'è un Bond

A gennaio 2022, inoltre, è stato emesso un nuovo bond da 415 milioni di euro con scadenza 2027 e un rendimento monstre del 6,75%. Questo avrà la funzione di riscattare le obbligazioni in circolazione con scadenza 2022 (per complessivi 375 milioni), oltre che a rimborsare una linea di credito revolving da 50 milioni ottenuta contestualmente all'emissione del primo bond nel dicembre 2017.

Il Settlement Agreement

La società nerazzurra ha avuto la possibilità di differire il ripianamento delle perdite entro il 2027 dove dovrà azzerare i 342 milioni di perdite cumulate. Gli amministratori hanno redatto il bilancio consolidato secondo il principio della continuità aziendale ma nemmeno le ottime performance della squadra hanno aiutato a migliorare la situazione. Il Gruppo che fa capo all'Inter, il 23 agosto 2022, ha sottoscritto un Settlement Agreement con la Uefa che vale, appunto, fino alla stagione 2026/27. L'accordo prevede come parametro di riferimento l'indicatore "Football Earnings" ossia il pareggio del bilancio consolidato rettificato da talune componenti come, per esempio, costi sostenuti per il settore giovanile o per il calcio femminile.

Cosa sappiamo del fondo Oaktree

La famiglia Suning, che controlla la società nerazzurra attraverso Grand Tower, dovrà rimborsare entro la scadenza di maggio 2024 il finanziamento da 275 milioni del fondo californiano Oaktree, che a garanzia del suo credito ha preteso tutte le azioni del club. Se non dovesse essere ripagato, ecco che l'Inter potrebbe finire in mano ad un fondo come accaduto al Milan.

La soluzione è saper fare un passo indietro

Si può essere sostenibili e molto forti allo stesso tempo. Invece, soprattutto in Italia, questi due concetti non riescono ad andare di pari passo. Nel lungo periodo la combinazione di queste due idee, per le quali si rende la società ancora più competitiva e più forte, potrebbe far destinare le risorse, anziché per ripagare il debito, al calciomercato o alle proprie infrastrutture. Nel medio lungo termine la parola centrale deve essere sostenibilità.

In conclusione, l'Inter si trova in un momento delicato della sua storia, lottando per mantenere un equilibrio tra successo sportivo e sostenibilità finanziaria. Le difficoltà economiche che affronta richiedono misure drastiche e una gestione accurata per evitare ulteriori complicazioni. La capacità del club di navigare in queste acque turbolente determinerà il suo futuro sia in campo che fuori.