Calcio

Attacco contro difesa, l'essenza del calcio si riassume in Spagna-Francia

La semifinale di Euro 2024 tra Spagna e Francia si può essenzialmente riassumere nell'eterna sfida tra attacco e difesa. De la Fuente e, più in generale, il movimento iberico vede nel possesso palla e nella fase offensiva la chiave per raggiungere la vittoria. Deschamps e questa spedizione transalpina, all'opposto, avanzano grazie a curiose (ma non fortunate) circostanze.

Da una parte, la Spagna si ritrova costretta a cambiare e non poco, dopo aver vinto la battaglia dei quarti di finale contro la Germania. Difesa e centrocampo sono da ricomporre almeno per metà e, visti i cambi fatti da de la Fuente contro i tedeschi, questo non sembra un preludio incoraggiante.

Dall'altra, la Francia arriva a questa semifinale senza aver mai segnato un gol su azione, ma anche senza subirne. Più che sulle mancanze offensive, in vista della sfida con la Spagna è importante porre l'accento sulla fase difensiva dei transalpini, provando a capire se si tratta di fortuna o di organizzazione, e quindi di capacità.

Il pragmatismo estremo della Francia di Deschamps si confronta quindi col modello di gioco della Spagna in una semifinale tutta da vivere. Appuntamento alle ore 21 di martedì 9 luglio.

Incognita cambi nella Spagna

De la Fuente ha ridotto al minimo le rotazioni durante questo Euro 2024. La Spagna ha confermato, partita dopo partita, un sistema tattico prestabilito e una formazione base. Dalla porta all'attacco, le Furie Rosse giungono a questa semifinale suonando sempre lo stesso spartito.

Stavolta, però, la Spagna è costretta a cambiare, quantomeno negli interpreti. Mancheranno sia Carvajal che Le Normand in difesa per squalifica, ma non solo. Anche il centrocampo potrebbe subire una profonda modifica a causa degli infortuni accusati da Pedri e Fabian Ruiz.

L'unico potenzialmente recuperabile per la semifinale contro la Francia appare essere il centrocampista del PSG. Scenario poco confortante per una Nazionale dichiaratamente rodata. De la Fuente sarà obbligato, perciò, a cambiare almeno tre giocatori di movimento su 10. Praticamente un terzo dell'assetto totale degli iberici.

I cambi effettuati da de la Fuente contro la Germania si sono rivelati errati. Le scelte fatte dal commissario tecnico hanno portato ad un abbassamento vertiginoso del baricentro della Spagna. Gli assalti tedeschi sono stati respinti stoicamente da Carvajal, che si è sacrificato per la patria. La sua assenza, in particolare, potrebbe pesare per le Furie Rosse.

Francia impenetrabile, fortuna o capacità?

Se la Spagna perde pezzi, la Francia ne ritrova. Torna infatti Rabiot tra le file transalpine, che ha scontato la squalifica e si appresta a riprendere il proprio posto in mediana insieme a Tchouameni e Kanté, con buona pace dello scontento Camavinga.

La Francia approda alla semifinale di Euro 2024 senza aver segnato alcuna rete su azione. Due autogol e un rigore realizzato da Mbappé il magro bottino de Les Bleus finora. Tuttavia, per andare così avanti nonostante questi numeri offensivi, serve una difesa a dir poco inossidabile.

Effettivamente, la linea composta da Theo hernandez, Upamecano, Saliba e Kounde non sembra perforabile. Inoltre, se si aggiunge la diga Kante a protezione e Maignan come ultimo baluardo, le possibilità di segnare a questa Francia sono quasi ridotte al minimo.

Giungiamo così alla domanda fondamentale. Quella della Francia è fortuna o capacità? Sicuramente serve un po' di fattore c quando si giocano questo tipo di competizioni, brevi e intense. Gli episodi spostano il risultato. E averli a proprio favore non fa mai male. Tuttavia, le chiusure coi tempi perfetti di Theo e le parate di Maignan, non sono frutto del caso.

Il lavoro che non sta riuscendo a fare con l'attacco, Deschamps lo sta svolgendo alla perfezione con la difesa. Nella Francia ognuno gioca nel proprio ruolo e viene quindi valorizzato, potendo esprimere al meglio le proprie capacità. Il talento non manca ai transalpini, in ogni reparto, e la loro retroguardia ne è la netta dimostrazione.

Filosofie a confronto: Deschamps contro de la Fuente

Non è poi così antiquata perciò la filosofia di Deschamps, come non è avanguardista quella di de la Fuente. La Spagna ha avviato da ormai trent'anni una politica chiara e netta per quanto riguarda il calcio. Dal modulo alla formazione, nel paese iberico si segue la linea indicata e si cresce sviluppando quel tipo di caratteristiche ben precise.

De la Fuente è figlio di tale ideologia. Il commissario tecnico della Spagna ha un passato nelle giovanili iberiche. Di fatto, l'allenatore ha visto crescere tutti i componenti dell'attuale nazionale maggiore. Ne conosce pregi e difetti. Anche grazie a questo, le Furie Rosse sono la squadra che gioca più simile ai club e che presenta un'identità ben precisa.

Chi invece soffre di una crisi d'identità è la Francia, sempre più distante dai concetti impressi nella mente di Deschamps. Le gerarchie in attacco non sono chiare (Mbappé a parte) e spesso sembra che in panchina ci restino sempre i calciatori più adatti a giocare titolari.

Basti pensare al quarto di finale contro il Portogallo. Dembele entra e spacca la partita, facendo venire il mal di testa ai lusitani. Barcola segna con freddezza il rigore e si rende estremamente pericoloso nei tempi supplementari. Probabilmente questa è una scelta di Deschamps, che intende utilizzare tali armi a partita in corso, quando le squadre sono stanche. Vedremo quale filosofia, alla fine, avrà la meglio.