Calcio

Torino - Real Madrid 2-0: l'apice della favola granata di Mondonico

Erano i primi anni '90, quelli del Grande Real (come canterebbe Max Pezzali) che vinse cinque scudetti consecutivi tra il 1985 e il 1990, del Milan degli olandesi e della Juventus di Baggio.

In una Serie A altamente competitiva e ricca di campioni, c'è una neopromossa che sorprende tutti nella stagione 1990/1991. Mondonico si identifica completamente in quel Torino e lo guida al quinto posto.

Il Torino torna a respirare in quella stagione l'aria di alta classifica, che ormai mancava dai tempi di Gigi Radice. Soprattutto, il piazzamento finale in campionato permette ai granata di accedere alla Coppa Uefa.

La cavalcata del Torino di Mondonico

Se in campionato il Torino si conferma nella stagione 1991/1992, in Europa la cavalcata è ancor più entusiasmante. I granata riescono nell'impresa di migliorare un traguardo come quello di arrivare dietro solo al Milan di van Basten e alla Juventus di Baggio.

Il cammino del Torino in Coppa Uefa è spumeggiante sin dal primo turno. I granata dominano il Reykjavik con un 8-1 complessivo, poi amministrano il 2-0 dell'andata ed eliminano anche il Boavista nei sedicesimi di finale.

A questo punto, ecco la vera sliding door della stagione del Torino: gli ottavi di finale contro l'AEK Atene. Il campionato toglie molte energie in quel periodo agli uomini di Mondonico, che con una prova di carattere si impongono per 1-0 al ritorno. Quella fu una prova da grande squadra dei granata, capaci di reggere la pressione dopo il 2-2 dell'andata.

Superato quello scoglio, il Torino assume consapevolezza della propria forza. Il sogno diventa sempre più vicino e, con questa mentalità, il Copenaghen non è un ostacolo temibile. Un 3-0 complessivo che non lascia dubbi, i granata volano in semifinale.

L'avvicinamento a Torino - Real Madrid

Come tutti i turni precedenti, anche la semifinale si gioca su doppia sfida. All'andata, il Madrid trionfa tra le mura amiche per 2-1. Il Torino si trova in vantaggio al Bernabeu, ma il sogno dura solo un minuto. Hagi e Hierro rimontano i granata.

Al ritorno il Delle Alpi è tutto esaurito, un'autentica bolgia. Il Torino arriva dal derby vinto una settimana prima contro la Juventus. L'entusiasmo è a mille e uno stadio intero è pronto a dare la carica necessaria per tentare l'impresa.

Mondonico schiera il suo classico Torino: Marchegiani, Bruno, Mussi, Fusi, Annoni, Cravero, Scifo, Lentini, Casagrande, Martin Vazquez, Venturin. Nel Real Madrid invece pesano le assenze di Hugo Sanchez, Prosinecki e Sanchis.

Il Torino sfodera una prestazione superlativa. Granitica dietro, efficace e cinica davanti, la squadra di Mondonico mostra la sua versione migliore proprio al momento giusto. Passano appena 7' e il Delle Alpi può emettere il suo primo boato, si sblocca la partita.

I due assist di Lentini: il Real Torino è in finale di Coppa Uefa

Lentini, vero mattatore di serata con due assist, galoppa sulla fascia destra e lascia partire un cross tagliato e insidioso. Casagrande, quasi eroe della finale con una doppietta (purtroppo inutile) rifilata all'Ajax e fulcro offensivo di quel Torino, taglia pericolosamente in mezzo all'area di rigore.

Tanto basta per mettere in difficoltà Rocha, che commette un errore e si infila la palla in porta da solo. Il Delle Alpi esplode di gioia, il Torino è avanti come all'andata contro il Real Madrid.

Stavolta, però, si respira un'aria diversa. Il Torino resiste agli assalti madrileni e resta compatto. Passano altri 70' e il quadro è completo. Un altro cross proveniente dai piedi particolarmente ispirati di Lentini (stavolta da sinistra) supera tutta la difesa e finisce sui piedi di Fusi.

Mancano 13' più recupero alla fine, ma il Torino si issa sul 2-0. Come nelle favole, i granata stanno regalando ai loro tifosi quella che diventerà la prima e unica finale europea della propria storia. Il Real non trova la forza di reagire e i granata accedono all'ultimo atto.

E poco importa se quella finale contro l'Ajax non è stata vinta per la regola della differenza reti. Non sarà nell'albo d'oro della Coppa Uefa, ma il Torino di Emiliano Mondonico è e sarà per sempre nel cuore di tutti i tifosi granata e, in generale, di questo meraviglioso sport.

Perché quel Torino, in quella indimenticabile serata del 15 aprile 1992, non è stato semplicemente grande, è stato Real.