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Calcio

L'Udinese di Zaccheroni era una spettacolare macchina da gol

Nella primavera 1995, quando mancano due mesi al termine del campionato di Serie B, l'Udinese è in corsa per la promozione in Serie A.

Il presidente Pozzo è determinato a potenziare la squadra per evitare il pericoloso andirivieni tra le due categorie: il desiderio è mantenere la categoria, ma servono rinforzi.

Inizia a interessarsi a Oliver Bierhoff, consigliato dall'allenatore della promozione, Giovanni Galeone, poiché il giocatore è stato trascurato dai grandi club, soprattutto dall'Inter.

La trattativa si conclude rapidamente e il tedesco diventa un elemento chiave per l'Udinese, con la convinzione che possa esplodere in Friuli. Al contempo, la scelta dell'allenatore è sotto i riflettori.

Pure se promosso? Sì, in modo sorprendente, Galeone viene allontanato da Udine.

La scelta ricade su Alberto Zaccheroni di Meldola, reduce da un'ottima esperienza con il Cosenza, ma senza esperienza in Serie A. Inevitabile: cattura l'attenzione. Pozzo è consapevole del rischio rappresentato da Zaccheroni, ma segue il suo intuito e il 20 giugno 1995 annuncia ufficialmente che sarà lui il tecnico dell'Udinese per la stagione 1995-96. Galeone, dal canto suo, accetta di guidare il Perugia di Luciano Gaucci.

La prima stagione

La prima stagione sembra iniziare sotto una cattiva stella: nella notte tra il 24 e il 25 luglio, Stroppa è coinvolto in un grave incidente stradale che lo porta a subire un trauma cranico e una forte contusione al ginocchio destro e al rachide cervicale, tenendolo fuori per un mese e mezzo.

Tuttavia, al debutto in campionato, l'Udinese, schierata con il 4-4-2 e con Calori che assume il ruolo di allenatore in campo, batte il Cagliari per 1-0 con un gol di Bierhoff, per poi perdere a Milano contro i rossoneri (1-2).

Bierhoff e Poggi, tuttavia, rassicurano Zaccheroni, formando un tandem offensivo tra i più assortiti e prolifici, e i bianconeri riprendono a correre in modo spedito; in casa, si fanno rispettare da tutti, sconfiggendo il Torino alla settima giornata (1-0, rigore di Bierhoff) e superando la Juve alla nona giornata (ancora 1-0 con Bierhoff).

Si trovano al sesto posto con 15 punti. La caduta dolorosa al "Friuli" contro il Bari (1-3) alla quindicesima giornata è un colpo duro, ma nelle ultime due giornate dell'andata, l'Udinese vince a Piacenza (2-0) e in casa contro il Napoli (3-2). Resta in sesta posizione con 25 punti.

Il ritorno inizia nel peggiore dei modi con le sconfitte contro Cagliari (1-4), dove il portiere Battistini viene espulso dopo pochi minuti, e il Milan (0-2), seguite da due pareggi e una vittoria a Vicenza (1-0). Sembrano assicurare il raggiungimento dell'obiettivo principale, la salvezza.

Zaccheroni, però, continua a credere che la sua squadra possa ambire a qualcosa di più grande, cercando di motivare i suoi giocatori. La squadra, apparentemente appagata, tuttavia si siede. E pian piano, pur evitando il baratro, chiude la stagione con 41 punti in decima posizione.

Bierhoff segna 17 reti, guadagnandosi un posto fisso nella nazionale tedesca. Agli Europei del 1996 in Inghilterra, nella finale contro la Repubblica Ceca, segna il Golden Gol che porta al trionfo tedesco.

La conquista dell'Europa

La stagione successiva è il centenario dell'Udinese, commemorato a Tarcento il 6 settembre 1996.

I Pozzo decidono di trattenere Bierhoff, richiesto dal Parma, e Poggi. Gino Pozzo, ormai responsabile del mercato, scommette su Marcio Amoroso, un attaccante di 22 anni del Flamengo, reduce da un lungo stop per un intervento al ginocchio. I guai iniziano il 24 agosto durante un'amichevole a Reggio Emilia: Turci, il nuovo portiere, subisce una frattura al perone della gamba destra e viene operato, rimanendo fuori per oltre tre mesi. L'Udinese inizia il campionato con una sconfitta contro l'Inter (1-0) il 7 settembre, dove Stroppa, in uno scontro con Fresi, subisce una frattura al perone, rimanendo anch'esso fuori per due mesi.

Amoroso è impaziente di giocare, ma Zaccheroni, concedendogli solo 13 minuti nella vittoria a Cagliari (3-1) al terzo turno, lo esorta ad avere pazienza.

Il 1 dicembre, nella vittoria contro il Parma (3-1), Bierhoff subisce un grave infortunio ai legamenti della caviglia destra, rimanendo fuori per due mesi. La situazione diventa difficile e il 15 dicembre, prima della partita con la Fiorentina, Zaccheroni deve improvvisare in attacco, bocciando nuovamente Amoroso e preferendo Clementi.

Il brasiliano reagisce arrabbiato, chiamando Gino Pozzo e annunciando la sua volontà di lasciare Udine. Calori cerca di calmare Marcio senza successo, mentre Zaccheroni fa finta di ignorarlo. Ed ecco l'imprevisto dietro l'angolo: durante il riscaldamento, Clementi accusa un indolenzimento muscolare, rendendo il suo utilizzo rischioso.

Zac comunica ad Amoroso che sarà lui a partire titolare. La sfortuna di Clementi si trasforma nella fortuna di Amoroso e dell'Udinese, poiché il brasiliano conduce la squadra a una vittoria per 2-0.

Tra la fine di dicembre e l'inizio di gennaio 1997, l'Udinese subisce due sconfitte inaspettate, 2-3 a Verona e 4-5 in casa contro la Sampdoria, evidenziando l'assenza di Bierhoff. La squadra vive un periodo di crisi, mettendo in dubbio sia la panchina di Zaccheroni che il ruolo di Pozzo (Gianpaolo).

Il ritiro, ordinato il 7 gennaio a Celle Ligure, diventa una svolta, ricompattando la squadra e ristabilendo serenità, tranquillità e fiducia nelle proprie capacità. Il 12 gennaio, nonostante un pareggio a Piacenza (0-0), la squadra si trova al tredicesimo posto in classifica.

Con il tempo, la squadra ritrova continuità e contro la capolista Juventus, subito la svolta.

Dopo soli 4 minuti, il belga Regis Genaux viene espulso, ma Zaccheroni decide di non inserire un altro difensore sacrificando un attaccante. La squadra adotta il 3-4-2 e vince clamorosamente per 3-0 con gol di Amoroso (due) e Bierhoff.

A Parma, il 20 aprile, Zaccheroni ufficializza il 3-4-3 che lo renderà celebre e vincente, portando a una vittoria per 2-0. La parte finale della stagione è un crescendo che porta all'1 giugno 1997 e all'Olimpico di Roma, dove la squadra di Zaccheroni firma il suo capolavoro: una vittoria per 3-0 contro la Roma, conquistando così il pass per partecipare per la prima volta alla Coppa UEFA.

Il terzo posto

La nuova stagione si apre con il fervore dei colpi Jorgensen e Bachini, ai quali Zaccheroni si appassiona profondamente.

Si aggiungono anche Walem e Fernandes, e il debutto in Coppa UEFA è promettente: il 16 settembre, gli Udinesi affrontano il Widzew a Lodz, in Polonia, pur perdendo 0-1 per un gol di Bogusz al 18' della ripresa, si rifanno ampiamente a Udine il 30 settembre, vincendo 3-0 con le reti di Bierhoff, Poggi e Locatelli.

Successivamente, il sorteggio riserva una sfida affascinante contro l'Ajax. Anche se non si tratta dei lancieri dell'era di Crujiff o dei più recenti sotto la guida di Van Gaal, rimane comunque una squadra di alto livello e con grande esperienza internazionale.

Dopo aver perso l'andata 1-0, al ritorno (4 novembre 1997), l'Udinese, sostenuta dai 40.000 del Friuli, riesce a ribaltare la situazione, con Poggi e Bierhoff in grande evidenza, salvo poi subire la rete di Arveladze che chiude prematuramente il sogno.

Nonostante le sconfitte, l'Udinese rimane una squadra forte e ben allenata. La partita contro la Juventus di Marcello Lippi (4-1, nonostante un gol negato a Bierhoff sullo 0-0) è un episodio controverso. Bierhoff, il 21 dicembre 1997, trasforma in oro un cross dalla sinistra, sconfigge Pagliuca e l'Inter capolista quasi allo scadere: 1-0 per una grandissima vittoria al Friuli che alimenta i sogni di una posizione di alta classifica.

Nel gennaio del 1998, Amoroso subisce un grave infortunio alla regione emitoracica, costringendolo a un mese e mezzo di stop. Tuttavia, Bierhoff, con 27 reti totali, due in più del Fenomeno Ronaldo, continua a segnare.

Il duello con la Lazio per la seconda e terza posizione si protrae fino alla fine. Due pareggi con Empoli e Juventus e la sconfitta contro la Lazio alla ventisettesima giornata (2-0) portano l'Udinese al quinto posto. Quindi le vittorie contro Napoli, Atalanta e Vicenza permettono alla squadra di terminare al terzo posto con 64 punti, con Bierhoff che firma anche la 1000ª rete della storia dell'Udinese in Serie A.

L'anno successivo, Zaccheroni, insieme a Bierhoff ed Helveg, si unisce al Milan di Berlusconi, vincendo lo Scudetto. L'Udinese subisce cambiamenti, con l'arrivo di Pampa Sosa per sostituire Bierhoff, ma continua a ottenere posizioni di alto rango.