. Ma le attese su Sinner vanno soppesate appunto anche in ottica Finals, che si terranno a Torino a metà novembre.
Il Rolex Paris Masters è infatti la resa dei conti, l'ultimo treno utile per chi non si è ancora qualificato per quello che una volta si chiamava "MASTERS", e che vedrà i primi 8 del ranking sfidarsi. Vediamo allora chi si è già qualificato, chi invece dovrà sperare in un buon torneo a Bercy, e chi Bercy potrebbe invece vincerlo.
Già ci aveva fatto strabuzzare gli occhi a Pechino, vincendo l'ATP 500 più "finto" della storia. Finto perché somigliava molto più a un 1000, vista la caratura degli avversari battuti soprattutto in semifinale e finale (Carlos Alcaraz e Daniil Medvedev).
A Vienna il copione si è ripetuto, anche se in semifinale lo sconfitto non è stato Alcaraz ma Andrey Rublev, uno che stava andando come un treno. Sinner però non gli è semplicemente entrato in testa, ma lo ha fatto impazzire permettendogli di giocare sul suo terreno preferito, quello dei ritmi vertiginosi e di un tennis sempre tirato al massimo, senza rallentamenti.
Rublev, che veniva dalla finale di Shanghai, è stato letteralmente annichilito, e altrettanto è successo a Daniil Medvedev in finale. Pure con il russo si è visto uno scenario invertito, rispetto a quello che avevamo visto fino a poco tempo fa, negli scontri diretti con Sinner. Ricordate lo scherzoso "sbadiglio" di Medvedev alle ATP Finals 2021, dopo un 6-0 rifilato al giovane Sinner che sostituiva l'infortunato Berrettini? Il russo non sbadiglia più, anzi rischia l'insonnia, dopo la seconda sconfitta in finale in un mese contro il numero 1 azzurro. Dopo diverse sconfitte, Jannik è riuscito a trovare la chiave per batterlo, e da qui in avanti gli equilibri potrebbero davvero ribaltarsi.
Ad oggi ci sono 5 tennisti già qualificati per le ATP Finals: Novak Djokovic, Carlos Alcaraz, Daniil Medvedev, Jannik Sinner e Andrey Rublev. Per tutti gli altri, invece, Parigi sarà decisiva. O meglio, parliamo dei giocatori che vanno dal #6 Stefanos Tsitsipas al #10 Taylor Fritz, mentre per Casper Ruud, Tommy Paul e Alex de Minaur serve un miracolo.
Tornando ai top 5, c'è da chiedersi in che condizioni arrivano a Parigi-Bercy e con quali prospettive. Il montepremi e il prestigio dell'ATP Masters 1000 parigino sono sempre alti, perché trattasi pur sempre di quella sorta di "slam indoor" come era stato scherzosamente battezzato, essendo il più importante torneo di tennis tra quelli che si giocano al chiuso.
Da quando le ATP Finals ricompensano con punti per la classifica, il prestigio di Bercy è un po' scemato, ed è diventato a tutti gli effetti l'ultimo test per le Finals. Infatti, la ATP Race si chiude proprio con il torneo parigino. Vediamo allora i top.
Novak Djokovic
Nole arriva riposato, non avendo praticamente giocato dal vittorioso US Open in avanti, con l'unica eccezione di un match di Coppa Davis a metà settembre. Il campione serbo arriva dunque più fresco, e questo potrebbe essere un fattore a Parigi. Djokovic può vincere questo torneo per la settima volta, traguardo sfiorato già lo scorso anno quando perse - a sorpresa - in finale da Holger Rune. Di certo, lui che è maestro assoluto della gestione del proprio fisico, è quello che a Bercy può permettersi di osare un po' di più.
Carlos Alcaraz
Per lo spagnolo il discorso è diverso. Dopo la sconfitta in semifinale allo US Open non è mai apparso al suo massimo splendore. Alcaraz è stanco e probabilmente starà pensando di sparare le ultime cartucce di energia a Torino. Ma occhio, perché il suo tabellone a Parigi è ok almeno fino alla semifinale. Per un Carlos in buone condizioni, però.
Daniil Medvedev
Il russo ha centrato due finali nell'ultimo mese, entrambe perse da Sinner. Tra i top, è quello che ha giocato di più nel 2023: 78 partite (64 vittorie). Anche lui, seppure dotato di eccezionale stamina, dovrà gestire le energie.
Jannik Sinner
Complice qualche infortunio, Jannik è arrivato a questo appuntamento con "solo" 69 partite giocate nel 2023 (56 vittorie ad oggi, record italiano all-time). Meno delle 72 di Alcaraz, delle 74 di Rublev e delle 78 di Medvedev, ma non delle sole 51 di Djokovic, che potrebbe incontrare in semifinale a Parigi.
Il terzo posto di Daniil Medvedev dista infatti circa 2000 punti, e per superare il russo Sinner dovrebbe vincere anche Shanghai sperando che il rivale esca prematuramente, per poi giocarsi tutto alle ATP Finals di Torino.
Un occhio di riguardo, tra gli altri in corsa sia per il Rolex Paris Masters che per le ATP Finals, lo merita Hubert Hurkacz. Il polacco si è rivisto in forma smagliante a Shanghai, dove ha vinto il suo secondo Masters 1000 in carriera dopo Miami 2021. A Basilea, pochi giorni fa, aveva quasi bissato ma solo un'ottima giornata di Felix Auger-Aliassime glielo ha impedito, in finale.
Hurkacz è nono, ma virtualmente ottavo, nella Race to Turin. Difficile infatti che il polacco faccia peggio di Rune, campione uscente ma alle prese con problemi alla schiena da mesi, e che è parso in leggera ripresa ma ancora lontano parente del giocatore pazzesco che vinse qui 12 mesi fa, secondo teenager della storia a riuscirci dopo Boris Becker, che da qualche giorno è diventato il suo coach.
Di seguito, quelli che dovrebbero essere gli ottavi di finale se i favoriti rispettassero i pronostici in tutte le partite.
Parte alta del tabellone:
Parte bassa del tabellone:
Dopo il ritiro di Matteo Arnaldi, che avrebbe dovuto sfidare Stan Wawrinka, oltre a Sinner ci resta il solo Lorenzo Musetti. Il carrarino non è certo nel migliore momento della carriera, e al primo turno dovrà vedersela con Grigor Dimitrov, che lo ha appena battuto a Vienna. Sarà dura per Lorenzo, anche perché Dimitrov gioca senza pensieri e, se in forma, può battere anche un top 5.