Si potrebbero spendere fiumi di parole sulla sfida che ha coinvolto Roger Federer e Rafa Nadal in questi ultimi vent'anni di grande tennis.
Due campioni estremamente diversi tra loro, in campo come fuori, protagonisti assoluti su ogni superficie e con bacheche da record, insieme al "terzo incomodo" Novak Djokovic.
Ma è proprio tra lo svizzero e lo spagnolo che si è giocata per lunghi periodi la sfida per decretare il migliore. Domanda a cui, anche oggi, risulta difficile rispondere.
L'inizio degli anni duemila, è stato per il tennis un momento di grande interesse, con il naturale passaggio di consegne tra la vecchia generazione (Agassi e Sampras) alla nuova leva, guidata allora dai vari Hewitt, Novak, Ferrero e questo giovanissimo svizzero capace già nel 2003 di portarsi a casa il suo primo torneo del Grande Slam in quella che sarà la sua prima casa (Wimbledon).
Diventa quello l'inizio di un vero dominio totale, che lo porterà ad essere il numero uno del mondo per qualcosa come 237 settimane consecutive, oltre a portarsi a casa i suoi primi 16 tornei dello Slam in meno di dieci anni.
E le cose sarebbero potute essere perfino noiose, se nello stesso periodo non fosse venuto fuori anche la forza e il talento di un certo spagnolo che rispondeva al nome di Rafael Nadal, quando ancora con la carta di identità da teenager, nel 2005 riuscì a vincere il suo primo Roland Garros, infilando una striscia di 24 vittorie di fila su terra rossa (su quella superficie sarà imbattibile per tutta la sua carriera) oltre a undici tornei messi in bacheca (solo lo stesso Federer fece altrettanto in quella stagione.
La sfida per il Re del mondo (del tennis) era servita. Da allora si sono sfidati ben 40 volte sui campi di tutto il mondo, molto spesso con in palio un titolo importante (24 di questi scontri infatti, erano finali).
Dal 2004 al 2011, il numero uno del ranking mondiale del tennis maschile ha visto sempre e solo due nomi avvicendarsi: Roger e Rafa. I due peraltro sono andati avanti fino al 2019 ai vertici di questa classifica, lasciando spazio solo per brevi periodi e solo ad altri due player: Murray e ovviamente Novak Djokovic (a più riprese).
Questa predominanza assoluta arriva però da due giocatori che non potrebbero essere più diversi in campo. Federer è a tutti gli effetti uno dei giocatori stilisticamente più perfetto che si sia mai visto su un campo da tennis.
Ottimo praticamente in tutto, dal servizio forse non potentissimo ma con infinite variazioni di controllo che rendono il suo gioco serve and volley qualcosa di quasi impossibile da affrontare. Un destro potente, un rovescio a una mano devastante, un movimento sempre elegante e una palla che arrivava sempre con i giri contati dall'altro lato del campo.
Nadal di contro, è invece un mancino potente, con un rovescio a due mani e una palla a effetto che ha reso la vita difficile a molti suoi avversari. Se Federer era talento puro, per il maiorchino c'è stata invece una enorme evoluzione, sia dal punto di vista fisico che tecnico.
Ha lavorato tantissimo sulle rotazioni, sul dritto, sul servizio, tanto da modificare il suo gioco nel tempo, passando da un passista difensivo senza pari, a un attaccante altrettanto efficace.
Qualità e caratteristiche, che non a caso hanno portato lo spagnolo a essere imbattibile (in alcuni periodi, letteralmente) sulla terra rossa come a Parigi (torneo che ha vinto nove volte in dieci anni), mentre per lo svizzero era preferibile giocare su superfici veloci come l'erba di Wimbledon o il sintetico degli US Open (entrambi vinti per cinque volte di fila).
Al di là delle differenze, tutti e due sono comunque riusciti ad esprimere a lungo il loro miglior tennis (Rafa in maniera anche più longeva), riempiendo le rispettive bacheche di un'infinità di trofei:
Ma c'è anche una storia dentro la storia, che rivive nei quaranta quasi sempre memorabili scontri tra i due. Il bilancio in questo caso è a favore dello spagnolo, ma pesa il fattore "terra rossa" in questo caso.
C'è poi anche un capitolo riguardante i record personali della storia del tennis, a cui i due hanno iscritto i loro nomi a più pagine, alcuni cancellati solo di recente e solo dal talento di un certo Djokovic.
Malgrado la lunga storia di battaglie sul campo, di divisioni sportive e di lotte per il titolo, tra Rafa Nadal e Roger Federer c'è sempre stato non solo un profondo rispetto, ma anche un'amicizia che si è consolidata con il tempo fino a diventare particolarmente profonda in questi ultimi anni di carriera.
Simbolo ne è quella stretta di mano con tanto di lacrime copiose di entrambi, seduti uno di fianco all'altro a bordo del campo dell'Arena di Londra, teatro dell'ultimo atto della carriera del giocatore svizzero, allestito per l'occasione della Laver Cup a cui avevano appena partecipato.
Un epilogo certo meno sontuoso delle tante sfide per i grandi tornei dello Slam, ma che parimenti diventa l'icona perfetta di una rivalità che non solo ha regalato incredibili emozioni sportive, ma è diventata un esempio anche a livello umano.