Calcio

Fiorentina: budget e previsioni economiche per il mercato estivo

Quanto metterà Commisso sul piatto?

Sarà un'estate calda a Firenze per il calcio mercato? Oppure tiepida come le ultime sessioni? Domande che stanno attanagliando l'ambiente viola, alla luce delle dichiarazioni dei dirigenti, ma che cozzano in parte su alcuni aspetti che coinvolgono la società nell'ultima settimana.

Lo strappo definitivo tra il club gigliato e il comune di Firenze, per i lavori di ristrutturazione, arrivato la scorsa settimana potrebbe indurre Commisso a mettere molto meno del previsto in ottica mercato.

Se il budget confermato dovesse aggirarsi sui 30 milioni, a quel punto servirebbe una cessione importante per creare un secondo tesoretto e venire incontro alle richieste di Palladino, senza dimenticare che serve coprire alcune caselle lasciate vuote dai quattro giocatori che hanno concluso i rispettivi prestiti in riva all'Arno.

Vediamo nel dettaglio.

Commisso e il comune di Firenze ai ferri corti

Prima di analizzare il mercato viola, c'è da fare una doverosa premessa. In base a quello che sarà l'esito del ballottaggio per il candidato sindaco di Firenze, cambierà anche il mercato gigliato.

Il motivo è presto detto. L'attuale amministrazione uscente capeggiata da Dario Nardella ha dato il via ai lavori di ammodernamento del Franchi. Una ristrutturazione solo parziale, considerando che alcune parti dello stadio non possono essere toccate per legge essendo considerate dei Monumenti.

I lavori sono in parte finanziati dal PNRR e in parte spetterà alla Fiorentina mettere mano al portafoglio. Una soluzione mai digerita da Commisso che ha sempre sbandierato ai quattro venti la realizzazione di un nuovo stadio lontano da Campo di Marte e appena fuori dalla città, ma trovando sempre l'opposizione dei vari sindaci dell'Hinterland e di altre categorie o sigle.

I rapporti tra il numero uno viola e Palazzo della Signoria sono crollati del tutto nell'ultima settimana, quando si è scoperto che la cifra dei lavori è cresciuta in maniera netta. Un fatto che ha mandato su tutte le furie il presidente viola che ha tuonato di non mettere più alcun euro nei lavori del Franchi.

Il problema è che per il momento la carica di sindaco a Firenze è vacante: Nardella terminato il secondo mandato è stato eletto al Parlamento Europeo e serve il ballottaggio tra Sara Furnaro vice di Nardella e l'ex direttore degli Uffizi Eike Schmidt per il centrodestra.

Perché è così importante sapere chi vincerà a Firenze? Perché se dovesse proseguire il centro sinistra si arriverà allo scontro totale con Commisso che non vuol sapere di mettere soldi in una struttura non di sua proprietà (a differenza del maestoso centro sportivo "Viola Park" che vale già adesso 300 milioni di euro e ospita tutte le squadre della Fiorentina), mentre in caso di vittoria del candidato di centrodestra si andrà per una soluzione più soft: ovvero lavori che proseguono, ma a costi minori, senza pesare sulle casse della Fiorentina, mentre ci si guarda attorno per trovare un possibile luogo dove far costruire il nuovo stadio.

Insomma dall'esito delle elezioni del futuro sindaco di Firenze passano anche i soldi che andranno a finanziare il mercato della Fiorentina. Nel caso in cui non ci dovesse essere il ribaltone alla guida della città, il budget viola dovrebbe aggirarsi su pochi milioni.

25-30 Milioni il Cap

Rocco Commisso ha stanziato una cifra non superiore ai 30 milioni di euro per il mercato viola. Numeri che stridono con quelli che sono gli obiettivi di mercato della società che ha messo in cima alla lista dei desideri una punta di livello. Retegui appare così fuori portata e il DS Pradè sarebbe costretto a ripiegare su nomi come Pinamonti e Arnautovic o Krstovic del Lecce. Giocatori che per il momento non esaltano la piazza, ma anzi aumentano i malumori.

Di conseguenza, nel caso dovessero essere confermati i 30 milioni, anche osservando l'esito delle elezioni di Firenze, servirebbe una cessione di spessore per far cassa e autofinanziare in parte il mercato dei toscani.

E il nome più gettonato, tra coloro che possono finire sul mercato, è quello di Nico Gonzalez.

Nico la chiave per svoltare?

Commisso in primis e poi tutti i dirigenti hanno sempre dichiarato incedibile il giocatore di punta della squadra. Nico Gonzalez anche nell'ultima stagione ha trovato la via del gol in quindici occasioni e aiutando la squadra a raggiungere la seconda finale di conference league di fila.

Ma se serve un sacrificio, a quel punto è lui il giocatore che può aiutare le casse gigliate per aumentare il budget. Il valore di mercato dell'esterno destro si aggira tra i 40 e i 35 milioni.

Non mancano certo gli estimatori e dalla Premier League potrebbero tornare all'assalto, dopo aver tentato di prendere il sudamericano nell'ultima sessione invernale: ma i 30 milioni messi da un paio di club hanno trovato il secco no di Commisso.

Dicevamo in precedenza della volontà di prendere una punta di primo livello. Ma anche in altri settori sarà importante intervenire, specie a centrocampo, dopo gli addiì dei prestiti come Arthur e Lopez, senza dimenticare Faraoni e Belotti anche loro rientrati ai rispettivi club.

Sulla mediana la Fiorentina latita e aggiungiamoci che al neo allenatore Palladino sono state date garanzie di mercato importanti: nel suo 3-4-2-1, l'ex Monza ha chiesto come prima scelta nel mercato, oltre alla punta, l'ottimo Colpani che ha fatto le fortune dello stesso Palladino al Monza.

Un numero 10 da schierare nella coppia di numeri 10 alle spalle della punta. Ma a questo punto, con un Budget così limitato anche Colpani rischia di essere un lusso per le casse fiorentine.

L'importanza dei viola in prestito

Situazione incerta quindi a Firenze e legata a quel doppio filo dei risultati elettorali in chiave sindaco. Per questo motivo è bene monitorare con molta attenzione anche i giocatori della Fiorentina che rientrano dai rispettivi prestiti.

Se fino a qualche giorno fa, ad esempio, Sofyan Amrabat poteva essere ceduto al termine del prestito con il Manchester United, adesso il marocchino potrebbe fare comodo alla causa viola e rimanere all'ombra del Duomo di Firenze.

Il problema resta il giocatore stesso che non appare intenzionato a rimanere a Firenze, ma dall'altra parte il costo del suo cartellino è sceso in maniera netta a quasi 20 milioni. La stessa cifra sborsata dalla Fiorentina quattro anni fa per assicurarselo dal Verona. E non essendoci una plusvalenza, il club gigliato è intenzionato a togliere Amrabat dal mercato, anche alla luce della scadenza del suo contratto fra un anno.

E qui sorge spontanea la domanda: meglio venderlo e far pari con il costo del suo acquisto, oppure tenerlo un anno e poi perderlo a zero? Difficile dire in questa situazione.

Di sicuro, molti giocatori del vivaio viola che tornano dai prestiti sono pronti a restare al Viola Park. Specie i difensori, considerando che Palladino vuol giocare con la difesa a tre e per il momento ha soli tre centrali a disposizione.

E dunque hanno ottime possibilità di restare, anche per quello mostrato lontano da Firenze nell'ultimo anno, i vari Alessandro Bianco, Christian Dalle Mura, Lorenzo Lucchesi e Dimo Krastev. In pratica un poker di difensori centrali costruiti in casa.

Discorso molto simile per la mediana, dove serve un buon numero di ingressi: Lorenzo Amatucci e Costantino Favasuli sono centrocampisti del settore giovanile dei toscani e pronti al salto in prima squadra, dopo una stagione a farsi le ossa in Serie B.

Sono però tutte ipotesi e legate al discorso iniziale: da chi comanderà dal Palazzo della Signoria dipende l'esito del mercato viola. Una bella incognita.